I Cambiamenti climatici al centro della giornata di studio pensata e organizzata dall'Università Libera della Val di Cornia in calendario per sabato 10 maggio. Ecco la presentazione a cura della commissione didattoca di Unilibera. L'evento è aperto alla cittadinanza
L'impatto dei cambiamenti climatici
Sabato 10 Maggio dalle ore 10:00 alle 19:00 - Saletta comunale "G.La Pira" di Venturina Terme.
Anche quest'anno Università Libera della Val di Cornia, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Campiglia M.ma, dedicherà una intera Giornata di Studio, aperta a tutta la cittadinanza, Sabato 10 Maggio dalle ore 10:00 alle 19:00, ad una tematica di grande interesse ed attualità.
Il tema che si cercherà di affrontare in tutte le sue problematiche sarà “L’IMPATTO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI”, quindi le conseguenze del cambiamento climatico e del riscaldamento globale si manifestano a livello mondiale con l'aumento delle temperature medie, i cambiamenti nei modelli di precipitazione, l'innalzamento del livello del mare e la perdita di biodiversità. L'aumento degli eventi meteorologici estremi e le modifiche agli ecosistemi e all'uso del territorio comportano un aumento dei rischi per la salute e hanno conseguenze economiche di vasta portata.
La Giornata di studio si aprirà con i saluti istituzionali di Alberta Ticciati, Sindaca del Comune di Campiglia M.ma e di Ruggero Stanga, Presidente di Università Libera della Val di Cornia e proseguirà con gli interventi dei relatori.
Aprirà i lavori della giornata Marco Bindi, Professore Ordinario presso Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI), Università degli Studi di Firenze, con un intervento su “I cambiamenti climatici: un elemento da non dimenticare” con cui chiarirà come le condizioni climatiche sul nostro pianeta hanno subito continue variazioni, ma mai in precedenza queste variazioni erano dovute all'attività dell'uomo. La variazione del clima negli ultimi 100 anni non ha paragoni per velocità e concomitanza di altri fattori che lo alimentano e che ne subiscono le conseguenze. Nel progettare il nostro presente e il nostro futuro non possiamo dimenticarci del ruolo che le condizioni climatiche hanno e soprattutto potranno avere nei prossimi decenni. Interi sistemi e settori sono a forte rischio di estinzione, le risorse del nostro pianeta diventeranno sempre più esigue, nuovi conflitti e fenomeni sociali come le migrazioni rischiano di svilupparsi a causa della riduzione di risorse ambientali come acqua, cibo, ecc..
Ramona Magno, dell’Istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche e responsabile dell’Osservatorio siccità IBE-CNR., parlerà di “Come la crisi climatica e l’uomo mettono a rischio acqua e suolo. Preservarli è possibile?”.
Come i cambiamenti climatici stanno alterando il ciclo dell’acqua e la fertilità dei suoli? Cos’è la scarsità idrica e quali sono i suoi impatti socio-economici e ambientali? Ci sono ancora margini di intervento? Queste ed altre domande verranno discusse insieme, per cercare di comprendere cosa la società, intesa come insieme di attori (dalla ricerca, alla politica, alle comunità locali) può ancora fare, con un occhio anche sulla questione di come anche una cattiva comunicazione può ostacolare gli obiettivi di mitigazione e adattamento.
Emanuele Pace, Dipartimento di Fisica e Astronomia, Università di Firenze Osservatorio Polifunzionale del Chianti, Direttore, tratterà un tema molto stimolante “Atmosfere aliene: tra le nuvole d’altri mondi”.
L’atmosfera di un pianeta racconta una storia: della sua origine, della sua evoluzione, e forse anche della possibilità di vita. In questa conferenza esploreremo come gli astronomi riescano oggi a studiare le atmosfere degli esopianeti, grazie a osservazioni all’avanguardia e sofisticati modelli climatologici. Dalle analisi spettroscopiche condotte con telescopi spaziali come James Webb e Hubble, e in futuro ARIEL, fino agli esperimenti condotti da terra con strumenti come ESPRESSO e i futuri osservatori del programma ELT, scopriremo come sia possibile dedurre la composizione, la temperatura e persino la presenza di nuvole e venti su mondi lontani. I modelli atmosferici e climatologici, adattati alle condizioni estreme di questi pianeti extrasolari, sono oggi strumenti fondamentali per interpretare i dati e fare previsioni sulle loro dinamiche. Un viaggio tra scienza e immaginazione, alla scoperta dei climi di altri mondi.
Dopo la pausa pranzo, riprenderanno i lavori con l’intervento di Vieri Tarchiani, dell’Istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, “Rischi Climatici in Africa Sub-sahariana”.
L'Africa è particolarmente vulnerabile ai rischi climatici in considerazione della grande dipendenza delle sue popolazioni da attività climato-sensibili ed in ragione della povertà che ne rende le società poco resilienti. Il cambiamento climatico ha acuito i rischi già conosciuti come la siccità ma ne ha anche generati di nuovi come le alluvioni. La ricerca, dagli anni ottanta del secolo passato, ha concentrato gli sforzi nel ridurre e mitigare il rischio di siccità, attraverso applicazioni e servizi agrometeorologici. Negli ultimi anni questi servizi sono stati indirizzati anche verso altri rischi, con una attenzione particolare all'utente specifico e grazie all'innovazione tecnologica e delle comunicazioni.
“Meteorologia operativa per la mitigazione dei rischi agroclimatici”, di questo parlerà Bernardo Gozzini, Amministratore Unico del Consorzio LaMMA e CNR IBE; membro del Comitato Nazionale di meteorologia.
Chiuderà gli interventi Simone Orlandini, Professore ordinario di agronomia Direttore Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) dell’Università di Firenze; Accademia dei Georgofili, Vicepresidente, con uno spaccato su “Economia circolare e sostenibilità ambientale: sfide e opportunità”.
L'agrometeorologia studia l'interazione tra le condizioni atmosferiche e l'agricoltura, contribuendo a ottimizzare la produzione e a ridurre l'impatto ambientale. Grazie a sistemi di monitoraggio sempre più precisi e all’applicazione di modelli previsionali, consente di prevedere gli eventi estremi e adottare misure di difesa, migliorare la gestione dell’irrigazione e ridurre l'uso di pesticidi e fertilizzanti. Nell’ottica della sostenibilità ambientale, l'agrometeorologia favorisce pratiche agricole più efficienti, riducendo lo spreco di risorse (acqua, energia) e le emissioni di gas serra. L’impiego di tecnologie avanzate, come sensori IoT e intelligenza artificiale, ottimizza ulteriormente la gestione delle risorse, contribuendo alla sicurezza alimentare e alla tutela degli ecosistemi. L’agrometeorologia svolge quindi un ruolo centrale nell'affrontare i cambiamenti climatici, rendendo l’agricoltura più resiliente e sostenibile.
Testo a cura della commissione didattica Università Libera Val di Cornia (Manuela Gori, Paola Anzuini, Patrizia Pagnini, Giulia Gentile)
Nelle immagini sotto le due locandine degli eventi in programma